C’è stata un’epoca nella quale le case venivano stimate al metro quadrato, non so dirti quanto sia durata, ma ben presto ci si è resi conto che questo tipo di valutazione era troppo limitata a criteri razionali, privi di sensibilità commerciale.
Qui il primo passo in avanti, la valutazione, nata come stima al metro quadrato, è diventata comparativa, confrontando l’immobile oggetto di stima con il compravenduto più simile nello stesso periodo.
Anche questa ormai è storia…
Oggi assistiamo ad un nuovo metodo ibrido: quasi tutti utilizzano software che incrociano dati da svariate fonti ufficiali, che infine vengono rielaborati dall’esperienza dell’agente immobiliare che con il suo tocco finale aggiusta la forbice di prezzo.
Queste piattaforme negli ultimi 10 anni si sono rivelate un grandissimo supporto, che ha professionalizzato e semplificato il processo di valutazione.
Ma se ci pensiamo, questi strumenti, qualunque si scelga di utilizzare, risolvono un dolce problema, non quello amaro.
Facciamo ordine e spieghiamo questa considerazione, perché nelle prossime righe si potrebbe nascondere il più 20% del tuo fatturato.
PROVA A PENSARE, QUANDO UTILIZZI IL TUO SOFTWARE DI VALUTAZIONE?
Semplice, quando il cliente ti ha già invitato in casa sua o quantomeno contattato.
Sei già a metà dell’opera, la parte forse più difficile è stata fatta, cioè scovare un potenziale venditore.
Incontrare un proprietario con una presentazione professionale e argomentazioni forti ha dimostrato come aumenti la conversione da perizia ad incarico.
Ma il problema più amaro, quello di intercettare nuovi clienti, resta ancora senza un eroe tecnologico…almeno fino ad oggi.